Le poesie di Franco

 

 

 

"Una sola estate"

 

E'agosto.

Il sole rovente del primo pomeriggio

mi tormenta. Soffro.

I pensieri che mi frullano nella mente

sono come coriandoli al vento.

Cammino sul bagnasciuga,

sferzando con i piedi nudi

il timido sciacquio delle onde.

In lontananza

il rumore ansimante del treno

si unisce al mio affannoso respiro.

Stai partendo

e porti via con te i ricordi,

i sospiri, i profumi e i baci

dell'estate più bella e calda che ho vissuto.

Diventa, a poco a poco, un brusio indistinto

lo sferragliare del treno.

E' lontano ormai,

come tu lo sei da me.

Una lacrima, cadendo, si unisce al mare.

E' l'ultima vibrante emozione.

Addio.

 

"Eppure ti amo"

 

Se ci fosse un giorno da cancellare, in tutta la mia vita,

vorrei poter dimenticare quando la nostra storia è finita.

Una domenica di primavera, sole tiepido e cielo azzurro,

incontrarsi poi la sera. e sentire il gelo in un sussurro.

Il tuo ciao appena accennato,

mi colpì amaramente, ero confuso

e già vagava la mia mente.

Eri triste, quasi assente,  l'aria un po' annoiata,

mi dicevi "non ho niente" ma era fredda la tua mano.

Tu parlavi, io ti guardavo, ero lontano e tu presente,

sentivo il gelo e non tremavo,

vedevo le stelle come spente.

Un fiume di parole mi cadeva addosso,

erano sferzate,  volevo buttarle via,

e l'illusione mi diceva "è tutta una bugia".

Scrollavi le spalle quella sera,

e io continuavo a domandare a me stesso,

perché adesso è come l'inverno, la primavera?

All'improvviso mi baciavi, ma capivo in cuor mio

che non era amore quello che mi davi,

era solo un triste, cattivo addio.

Ho compreso in quell'istante dal tuo viso,

 dai tuo sguardi, che per sempre, e solamente,

dovevo vivere dei tuoi ricordi.

Non avere più, per sempre, quell'appuntamento,

diventato ormai usuale,

era come sentirsi strappare dentro

la voglia di vivere, e stare male.

Ricordi quando, in quel pomeriggio d'estate,

ti ho incontrata?

Il tuo corpo snello già abbronzato

dava l'idea della passione

ed io ti guardavo rapito, estasiato.

Ora invece mi regali un cuore infranto,

la fine triste di un amore,

notti piene di sgomento, lacrime calde di dolore.

Ripenso a ciò che è stato,

 qualche volta ancor ti chiamo,

mi hai distrutto, annientato, soffro molto,

eppur ti amo.

 

 

 

"Arcobaleno"

Se i pensieri del mattino

avessero il colore dei tuoi occhi,

vedrei in loro l'arcobaleno.

 

 

 

"Luce"

 

Deve sorgere il sole

per essere luminoso il mondo.

A  me basta vederti

per essere illuminato da te.

 

"L'addio in un sogno"

 

Partire, lasciare, tornare,

e poi sognare.

Si, sognare di riavere ciò che ho gettato,

perduto, tradito.

E volere, volere ...

sognare di non scordare mai, vorrei,

il tuo sorriso, arcobaleno dei miei occhi.

Lo sguardo dolcissimo

dei nostri complici silenzi.

L'angolo più segreto

della cassaforte del cuore,

dove sono custodite le notti piene di passione

del nostro vivere.

Vorrei sognare, per ultimo,

di raccogliere con le mie labbra le tue lacrime,

per sentire il dolore salato dell'addio.

Piccole, grandi gocce di vita

che, forse, non rivivrò più.

 

 

"Una speranza, forse"

 

Una grigia strada di ghiaia,

camminare vicini e non dirsi una parola,

né regalarsi uno sguardo,

ascoltando solo lo scricchiolio

delle scarpe sul terreno.

La ruggine che sta erodendo il nostro amore

diventa sempre più forte,

mentre la malinconica bellezza dei nostri pensieri,

sballottati come cime di pioppi al vento,

si fa sempre più assente.

Solo un anno fa

la promessa di primavera del nostro amore,

sembrava immortale.

Ora siamo due naufraghi

che cercano, disperatamente, approdi differenti

e ci comportiamo con una indifferenza così garbata,

che ci uccide la fantasia.

Occhi sperduti su una foto sbiadita dal tempo,

e con le nostre menti abitate ormai solo dai ricordi.

Il silenzio fra di noi,

spezzato solo dai nostri respiri.

diventa sempre più acuto, quasi assordante.

Ripenso, allora, a quando i nostri sogni

scivolavano leggeri via dal mondo

per essere solo ambasciatori di felicità,

a quando il nostro letto era sazio dei nostri corpi,

del nostro amore.

Adesso ci troviamo a fluttuare, inerti,

in un mondo grigio, piatto, senza riflessi,

mentre l'altro universo,

che ormai sembra non appartenerci più,

continua a vivere, a respirare, a gioire, a soffrire.

Continuiamo a camminare stanchi,

forse, di noi stessi.

Poi all'improvviso lo scricchiolio si attenua,

rallenti, ti stai fermando.

Ti volti, mi guardi, un accenno di sorriso,

la tua mano che si tende verso di me,

che cerca la mia.

Un lieve, impercettibile contatto.

Una speranza, forse ...

paure volate via

nello spazio di un piccolo, timido bacio.

 

 

 

 

"Ragione"

 

E' solo nell'anima che trovi

la differenza fra gioia e dolore.

Altrimenti sarebbero uguali.

Infatti tutte e due

possono far piangere.

 

 

"Confini"

 

Puoi andare oltre i tuoi pensieri,

ma non oltre

dove il tuo cuore vuole fermarsi.

 

 

 

 

 

 

 

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