Le poesie di Franco

 

 

 

"Notte d'estate"

Il sole caldo d'agosto, ha già, da tempo,

celato i suoi raggi dietro l'orizzonte.

Il mare placido della mezzanotte

racconta alla luna e alle stelle

la storia di un'altra giornata

appena trascorsa.

Le luci lontane delle lampare

riflettono sul mare

la dura vita dei pescatori.

Là, sulla spiaggia ormai non più bollente,

gli ombrelloni aperti e poggiati su un fianco,

accolgono, discreti, nella complice oscurità,

sospiri di passione di giovani amori.

E quando la notte sembra non finire mai,

i primi, tenui bagliori dell'alba

salutano la nascita di un nuovo giorno.

Si sciolgono, dolcemente, gli abbracci

di corpi sazi d'amore,

e gli ultimi teneri baci

danno già appuntamento

alla prossima luna.

 

"Amicizia"

Se al mio colpevole silenzio,

perdono darai,

della mia gratitudine

il tuo cuore pieno sarà,

e pentirti non dovrai mai

della mia amicizia e lealtà.

Il mestier bucolico

e il terren lavoro

del tempo mio furono padroni severi,

ma dalla mente e dal cuor mio

non scacciaron mai per te,

i miei pensieri.

Ancora scusa, con gran fervore

io ti chiedo,

e risolleva lo spirito mio

il sorriso dolce

che sul tuo viso vedo.

 

 

 

"Noi due"

Siamo due menti dello stesso pensiero,

due note di una stessa canzone,

due frasi di uno stesso racconto.

Siamo due sguardi, furtivi e colpevoli,

sperduti sullo stesso orizzonte.

L'alba e il tramonto di uno stesso giorno,

due sospiri della stessa anima,

sorrisi di una stessa gioia,

lacrime dello stesso dolore.

Due onde di un oceano in burrasca,

le sole palme di un'oasi d'amore,

due foglie di uno stesso ramo.

La passione di un'abbraccio

che scalda i nostri corpi,

il fuoco del desiderio, la scintilla,

l'ebbrezza dell'estasi

e la fredda calma della ragione.

Vagabondi, felici, sulle ali spiegate

di un volo impossibile.

Siamo l'altra metà di un cielo,

che vive nel sogno di un amore

timoroso di sbocciare.

Noi siamo quello che gli altri

vorrebbero essere,

ma che non saranno mai,

perché noi due, siamo noi,

e solamente noi.

"Tu in me"

Se il tuo sguardo

si posasse su di me,

come il ruscello scorre

sul bianco ciottolo di pietra,

tu avresti di me

un solo labile ricordo.

Se tu ti fermassi

nel mio cuore,

come le radici di un albero

nella terra

io avrei di te

un'immagine eterna.

 

 

""La mia mente"

Quando le prime luci dell'alba

inondano di sole le colline e i boschi,

 e le siepi si vestono dell'argento

della rugiada notturna,

e le tele dei ragni

paiono come cristalli di neve,

il mio pensiero vola a te, e s'inebria

di gioia, nel momento in cui

ti sveglio, con il primo bacio del giorno.

 

 

 

 

"Fermare il tempo"

 

Vorrei fermare, per sempre, il tempo

nello stesso istante in cui

ti ho vista la prima volta.

Bloccarlo nel momento in cui,

passando la mano sui tuoi capelli,

quella nuvola di seta mi solleticò le dita.

Fissarlo, per sempre, nel dolce istante in cui

le mie labbra sfiorarono le tue

nel più innocente dei baci.

In tantissimi istanti vorrei fermarlo

il tempo.

Ma forse ... forse si,

lo fermerò nel momento stesso in cui

scriverò queste due ultime parole ...

Ti Amo.

 

"Sogno di una vita"

Quando il giorno delle rime e dei versi

ha già superato il limite del tramonto

e si avvia, con malinconica lentezza, verso la sera,

la spia della mia solitudine e del mio rimpianto

fa battere forte il cuore

e il dolore silenzioso delle lacrime

che mi scendono sul viso, sono l'eco, triste,

dei ricordi impressi su moltissime pagine

di un quaderno amico.

Il mio amore per la poesia nasce così,

per caso, in un mattino nel quale

la luce dell'alba tingeva di un rosa pallido

sbuffi di nuvole, dando loro l'immagine

di batuffoli d'ovatta colorata.

E da quel giorno iniziò il mio percorso poetico,

che mi ha fatto camminare

sulle vie dell'entusiasmo, dell'amore,

della ragione e del dolore.

Ho amato, amo e amerò per sempre quelle rime,

ma la magia che accese in me la musa della poesia

si è spenta e la spirale dei miei pensieri

si avviluppa in tanti inutili, banali cerchi.

Non scriverò più.

Ora il mio ultimo sguardo si volge

verso quei muti rettangoli bianchi,

che non conosceranno più

il tocco lieve di una penna amica.

 

 

 

 

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